mercoledì 28 aprile 2021

I RECETTORI E I CORPI AUMENTATI DI STELARC

Gli esseri umani recepiscono solo una parte limitata delle informazioni disponibili nell’ambiente che li circonda, e spesso in modo assai diverso dagli altri animali. Per esempio gli insetti possono vedere gli ultravioletti, i cani sentono gli ultrasuoni, i pipistrelli emettono onde sonore e ne ascoltano gli echi. Con le tecnologie abbiamo mimato e riprodotto molte attività che non possediamo, lavorando con i suoni elettronici, inventando le ecografie, il Luminol. 
Impronte digitali rilevate con Luminol

I nostri recettori sono la nostra FINESTRA SUL MONDO, dunque gli strumenti  attraverso i quali percepiamo anche le distanze: vediamo con gli occhi vicino e lontano, sentiamo con le orecchie quanto è distante un corpo rumoroso,  avvertiamo e gustiamo gli odori con il naso e nella bocca, tocchiamo con la pelle.
 Siamo dotati di:
meccanorecettori sensibili a stimoli meccanici come il tatto e la pressione, ma anche a molte percezioni relative al nostro corpo come quella del carico muscolare.
chemiorecettori ci permettono di distinguere tra loro diverse sostanze chimiche, per esempio attraverso il loro sapore e odore, quindi sono responsabili dell’olfatto e del gusto,
termorecettori rispondo alle variazioni di temperatura
nocicettori si attivano i seguito a danni fisici suscitando la sensazione del dolore
osmocettori rilevano la pressione osmotica dei fluidi corporei
Tutto i sisstemi sensoriali elaborano le informazioni sotto forma di potenziali di azione. L’incremento dei potenziali di azione viene trasmesso dalle cellule recettoriali attraverso gli assoni che entrano nel SNC a livello del midollo spinale e ogni assone, con la sua una connessione specifica per una data modalità sensoriale,  raggiunge l'area corteccia specializzata (visiva oppure acustica e così via). 

Chi ha dedicato una vita da artista al tema dei recettori è il performer  cipriota Stelios Arcadiou, alias STELARC (Limassol, 1946) 
http://stelarc.org/projects.php , che usa il proprio corpo come materia prima per la sua sperimentazione,

Nel 2007 ha creato l’opera  Ear on arm, facendosi impiantare nell’avambraccio un orecchio capace di trasmettere i suoni che sentiva, e che, con l’aggiunta di un microfono, diventava un dispositivo di ascolto a distanza collegato alla rete. 
Come afferma lo stesso artista in una intervista rilasciata ad Artribune, 
questo suo progetto era finalizzato a fare diventare la protesi uno strumento di ascolto remoto, uno strumento che FACESSE ASCOLTARE gli altri.  Infatti  l’orecchio conteneva inizialmente un microfono (che gli causò  una grave infezione e che fu pertanto rimosso) che serviva per testare la capacità dell'orecchio di registrare i suoni e trasmetterli wireless. L'intenzione di Stelarc era di creare un dispositivo che ampliasse il potenziale comunicativo umano. 
Third Hand
Dal ’76 al ’84 aveva lavorato al progetto di una terza mano  eterocomandata, innestata sul suo braccio destro e collegata a sensori suo braccio sinistro, sul suo addome e sulle cosce. I sensori captavano le contrazioni muscolari di queste parti del corpo, li amplificano elettricamente e attraverso un programma erano collegati alla mano meccanica.  
Virtual Arm Project
 è l’evoluzione del precedente progetto: una protesi con allungamento telescopico dei segmenti del braccio e delle dita, d’innesto di altre mani sul braccio, funzione record-playback per il campionamento dei movimenti. 
Non era un progetto ingegneristico nuovo, si basava su un prototipo sviluppato presso la Wassau University, ma Stelarc lo modificò leggermente e la ditta costruttrice lo elaborò secondo le sue esigenze. 
In Fractal Flesh, uno dei suoi ultimi lavoro, Stelarc collega il suo corpo, non solo il terzo braccio, al computer, e via Internet riceve i comandi digitati sulla tastiera da operatori situati in altri luoghi. 
Re-Wired/Re-Mixed: Event for dimembered Body, 2016

Re-Wired / Re-Mixed: Event for Dismembered Body  (2016),  è una performance di cinque giorni, della durata di sei ore al giorno, con cui Stelarc ha esplorato l'esperienza fisiologica ed estetica di un corpo frammentato, distribuito, de-sincronizzato, distratto e involontario - cablato e sotto sorveglianza. 
L'artista indossava un HUD (head up display) che gli permetteva di vedere con gli "occhi" di una persona a Londra e di sentire con le "orecchie" di una persona a New York. 
Il corpo era anche aumentato da un esoscheletro a 8 gradi di libertà, in modo che chiunque, ovunque, poteva generare un movimento involontario del suo braccio destro, utilizzando un'interfaccia online. L'artista diventava quindi  otticamente e acusticamente de-sincronizzato e si esibiva in parte involontariamente. http://stelarc.org/?catID=20353

Exoskeleton
Exoskeleton 
E' costituito da una macchina per camminare con sei zampe, alimentata pneumaticamente, che  si muove in avanti, indietro, lateralmente e si gira sul posto.
Il corpo è posizionato su una piattaforma girevole che gli consente di ruotare attorno al proprio asse e può azionare la macchina per camminare muovendo le braccia. Gesti diversi producono movimenti diversi, una traduzione dei movimenti degli arti in quelli delle gambe. 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.