mercoledì 6 maggio 2020

CAMMINARE#5: pellegrinaggi ad arte

IL CAMMINO DI SANTIAGO
Il pellegrinaggio è un camminare insieme verso una meta, e l’arrivo corrisponde a un cambiamento. Per chi ha fede religiosa porta talvolta a un miracolo, per chi ha una fede politica, porta a una richiesta, una intercessione, una protesta verso chi detiene il potere.

Il Cammino di Santiago di Compostela è una rete di itinerari che, a partire dal Medioevo, i pellegrini hanno percorso attraverso l'Europa per giungere alla Cattedrale di Santiago di Compostela, presso la quale si troverebbero le reliquie dell'Apostolo San Giacomo il Maggiore. Ad oggi, l'itinerario più utilizzato è il cosiddetto camino Francés, lungo circa 800 km, che normalmente vengono percorsi in circa un mese. 

L'ORIZZONTE IN MARCIA DI PELLIZZA DA VOLPEDO 
Pellizza da Volpedo, Il quarto stato, 1901

Ne il Quarto Stato, dipinto con cui Pellizza da Volpedo nel 1901 inaugurò il secolo scorso (ora al Museo del Novecento a Milano), il pittore costruì una composizione dinamica in cui una massa umana, guidata da tre personaggi, avanza impetuosa e sicura verso l’osservatore. Sono i braccianti (il dipinto fu forse ispirato dal massacro di Bava Beccaris a Milano del 1898, dal nome del generale della polizia nazionale che represse nel sangue la manifestazione in cui i lavoratori chiedevano migliori condizioni di lavoro).
In questo dipinto i gesti e le azioni dei tre personaggi e dei braccianti dietro di loro sono senza parole, ma esprimono diverse volontà. Si può farne una analisi?

LE MARCE IN  BIANCO E NERO DI TANO D’AMICO

Fotoreporter, gioranlista, Tano D'Amico ha documentato con il suo bianco e nero le manifestazioni di piazza a partire dalle rivolte studentesche del 1968. Qui una foto del 1975, in cui protestavano nelle strade di Roma i movimenti femministi che raccoglievano donne di tutte le età.

IL CAMMINO POLITICO DI REGINA JOSÉ GALINDO 



REGINA JOSÉ GALINDO,  Quién puede borrar las huellas? /Chi potrà cancellare queste tracce?, 2003.
Regina Josè Galindo è una artista visiva nata in Guatemala nel 1974. Questo suo lavoro non è solo una narrazione di tracce a cui sembrerebbe alludere il titolo, ma è un vero pellegrinaggio artistico con intenzione politica.  Si veda il video che documenta l'azione a questo link: 
https://www.youtube.com/watch?v=SDTLipg9vMc
La finalità dell’artista era di opporsi alla ricandidatura nel 2003 dell’ex generale/dittatore José Efraín Ríos Montt, esponente del Fronte Repubblicano Guatemalteco. Regina Josè Galindo, come documentato nel video, partì dalla Corte Costituzionale per arrivare dinanzi al Palazzo Nazionale, scegliendo per il suo pellegrinaggio silenzioso due luoghi simbolo del potere locale.

HERZOG SULLE ORME DI CHATWIN E  IL SUO CAMMINO PER SALVARE UNA AMICA 

A novembre del 2019 il film Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin di Werner Herzog ha aperto a Milano il festival internazionale del Filmaker.
Il film racconta la storia del legame tra lo scrittore e viaggiatore scomparso nel 1989 e il regista, due artisti che hanno fatto del camminare il fulcro del loro lavoro.  Nel 1974 seppe che la sua amica Lotte Eisner, assistente di Fritz Lang e musa ispiratrice del cinema tedesco ( fin dai tempi del Dottor Caligari) era in fin di vita, l’allora ventenne regista tedesco Herzog si mise uno zaino sulle spalle e iniziò la sua in marcia in mezzo alla neve per andare da Monaco a Parigi a trovare l’amica, convinto che in qualche modo, a forza di marciare, sarebbe riuscito a farla guarire. Sopravvissuta alla seconda guerra mondiale, fuggì a Parigi dove si trasferì definitivamente per  tornare in Germania solo all’inizio degli anni sessanta, per alcune conferenze. Il giovane Herzog la conobbe proprio dopo una proiezione di Metropolis: quella donna minuta ma dura come la roccia divenne la sua mentore, definendo il suo primo film Segni di vita, un vero film tedesco. Eisner guarì e visse altri nove anni. Herzog ha raccontato il suo tragitto dalla Baviera a Parigi per salvare la vita di Lotte Eisner suo diario Sentieri nel ghiaccio.

FABRIZIO FERRARO : UNA SOGGETTIVA PER PELLEGRINI INDESIDERATI 
GLI INDESIDERATI D’EUROPA, di Fabrizio Ferraro, film del 2018
https://www.youtube.com/watch?v=ZaIbu-d2TVY
 Il regista, con un utilizzo potente del bianco e nero e della soggettiva, narra di una marcia che nel febbraio del 1939 coinvolse alcune persone in fuga attraverso i Pirenei dalla Guerra Civile spagnola. Un anno dopo, nel 1940, sullo stesso percorso viaggiano, in senso inverso, tanti indesiderati d'Europa, che fuggivano dal nazismo, tra cui anche il filosofo  di origine ebraica Walter Benjamin,  che lasciata la città di Parigi e giunse fino alla Catalogna, a Port Bou.  Lì avrebbe dovuto imbarcarsi per l'America e raggiungere i suoi colleghi tra cui Adorno, ma fu bloccato alla frontiera, gli fu ritirato il visto e, convinto di  non avere speranza,  si tolse la vita con una overdose di morfina.

LA MARCIA DEL SALE
Dal 12 marzo al aprile 1930, ad opera del Mahatma Gandhi, si svolse in India la Marcia del sale, una marcia di 320 chilometri contro la tassa sul sale che il Governo Britannico imponeva a tutti i suoi sudditi, costringendoli ad acquistare il sale di marca inglese. Alla fine della marcia arrivavono nella località di Dandi, sull'Oceano Indiano, dove Gandhi raccolse simbolicamente una manciata di sale.
https://www.youtube.com/watch?v=yybbT9pbuLQ




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