Bisogna considerare l'attività respiratoria è interessata in diversi comportamenti:
a) il fabbisogno di ossigeno, anche cellulare (caratteristica di ogni altro essere vivente)
b) la produzione di suoni del linguaggio verbale
c) il comportamento oro-alimentare (ogni atto di deglutizione corrisponde al blocco delle vie respiratorie)
d) il processo di attenzione, i processi cognitivi
e) la paura, la rabbia, la reazione di difesa attacco - fuga.
f) la sorpresa
g) la tristezza, il pianto, il lamento, l'urlo
h) l'angoscia e la depressione
i) il canto
l) la risata
m) il comportamento sessuale
n) la defecazione
o) il parto
IL FIATO DI PIERO MANZONI
Scriveva Piero Manzoni, nel suo Manifesto di Albisola Marina del 1957:
“A dispetto di ogni irrealtà (..)noi realizziamo, non una visione ideale ma una specie di traduzione plastica delle emozioni più intime della nostra coscienza: l’arte ha così modo di diventare una continuazione naturale e spontanea dei nostri processi psico-biologici, una propaggine della nostra stessa vita organica che si organizza tramite la verifica attenta della coscienza e lo stupore immacolato dei sensi. (..)La tela non sarà più un’arida invenzione priva di senso, l’utopia di un ordine estetico, armonia di rapporti d’uno stile, la follia di un idealismo puro senza un’origine concreta e umana, o un impersonale programma la cui sola speranza è riposta nella creazione di un gusto; ma sarà carne viva, versione diretta, scottante e inalterata della più intima dinamica dell’artista, delle sue emozioni più segrete ”.
Alcune realizzazioni – Alcuni esperimenti – Alcuni progetti, in “Evoluzione delle Lettere e delle Arti”, n. 1, Milano, gennaio 1963
"(...) Nel 1959 ho preparato una serie di 45 “corpi d’aria” (sculture pneumatiche) del diametro massimo di cm 80 (altezza, colla base cm 120); l’acquirente, qualora lo voglia, può acquistare, oltre all’involucro ed alla base (chiusi in apposito piccolo astuccio) anche il mio fiato, da conservare nell’involucro stesso*.
Nello stesso periodo ho progettato per un parco un gruppo di corpi d’aria (sempre sferici) del diametro di circa m 2,50: mediante un dispositivo di compressione dell’aria, pulseranno con un lentissimo ritmo di respirazione, non sincronizzato (esemplari sperimentali, con involucri di piccole dimensioni nel 1959).
Corpo d'aria, 1959-60 |
parete pneumatico-pulsante. Ancora per un parco avevo pensato ad un boschetto di cilindri pneumatici allungati come steli, che avrebbero vibrato sotto la spinta del vento (nello stesso progetto altri altissimi steli d’acciaio, per effetto del vento, avrebbero suonato).
Per l’aperto, ho studiato (’59-’60) una scultura a movimenti autonomi. Quest’animale meccanico sarà indipendente, perché trarrà il suo nutrimento dalla natura (energia solare); di notte si fermerà e si rattrappirà su stesso; di giorno si sposterà, emetterà suoni, raggi, antenne, per cercare energia ed evitare ostacoli; si potrà inoltre dargli la facoltà di riprodursi.
Nel ’60 ho realizzato un vecchio progetto: la prima scultura nello spazio: una sfera sostenuta sospesa da un getto d’aria. Basandomi sullo stesso principio ho poi lavorato a dei “corpi di luce assoluti”, sferoidi che, sostenuti dal getto d’aria opportunamente orientato, giravano vorticosamente su se stessi creando un volume virtuale.
(...) Per la musica, nel 1961, ho composto due “Afonie”: l’afonia Herning (orchestra e pubblico), l’afonia Milano (cuore e fiato).
* I ‘Corpi d’aria‘, realizzati da Piero Manzoni tra il 1959 e il 1960, fanno parte del progetto più ampio intitolato ‘Fiato d’artista‘. Manzoni realizzò ben 45 copie vendute poi a 30.000 lire ciascuna: ogni opera comprendeva, generalmente, una scatola, un treppiede, un pallone sgonfiato e un boccaglio. I palloncini venivano gonfiati dall’artista stesso in presenza del compratore, includendo così anche l’esecuzione stessa dell’opera in questo suo rinnovato modo di concepire il manufatto artistico, e il prezzo dell’oggetto variava a seconda della quantità di fiato immesso al suo
Piero Manzoni, Fiato d'artista,
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