lunedì 25 aprile 2016

CORPO ANATOMICO: LO SCHELETRO E' VIVO

Lo scheletro è vivo, lo scheletro è movimento vivo: linee di forza attraversano le ossa che lo compongono e dentro di esse c’è il il movimento, la macchina vivente che si muove, che cammina. Lo scheletro è un insieme di forze bilanciate che sopportano il peso del corpo dovuto alla forza di gravità. Quando i vertebrati hanno lasciato l’acqua per la terra, hanno dovuto affrontare la forza di gravità e prendere ossigeno dall’aria anziché dal fluido dell’acqua, sviluppando così arti per sostenersi e polmoni per respirare: infatti nell’uomo le parti vitali sono parti coinvolte nella respirazione: il diaframma, i muscoli intercostali, quelli delle spalle, il cuore e i polmoni che portano sangue ai muscoli. 
 

MARINA ABRAMOVIC, Nude with Skeleton, 2002, performance
Come si può vedere nel link al video, la Abramovic, con il suo respiro, coinvolge lo scheletro che le giace sul corpo. Memento mori di novella interpretazione, il corpo della donna, corpo femminile che per antonomasia dona la vita a un nuovo individuo, in questo caso tenta un'operazione impossibile.
Qui , secondo la Abramovic, lo scheletro è uno specchio, "ultimo specchio in cui ci riflettiamo". L'artista ha lavorato molto con le ossa. Vincitrice del Leone d'oro a Venezia nel 1997 con la performance Balcan Baroque.
 
Robert Raushemberg,  Booster from Booster and 7 Studies, 1967
L'artista realizza in quest'opera un autoritratto  vivo, il cui titolo in  italiano significa Razzo propulsore, composta da una serie di lastre a raggi X del suo corpo nudo e ne trasferisce i negativi fotografici su pietre litografiche, realizzando la più grande stampa litografica stampata a mano fino a quel momento (1967).  Intorno alle immagini delle lastre ci sono altre immagini: una sedia che richiama il suo combine del 1960  Pilgrim, poi diverse pagine da un articolo di Life del 1962 sul programma Mercury Space,  diverse immagini di scheletri e muscoli di atleti, un articolo che paragona la struttura scheletrica umana al funzionamento delle macchine. Sopra all'intera immagine è serigrafata una mappa celeste a tratto rosso che riposrta la data del 1967. Un esemplare si trova agli Uffizi.  

Tradotto con DeepL.com (versione gratuita)

Pathosformel, Prima periferia

PATHOSFORMEL, La prima periferia, 2010
Tre corpi monocromi privati di ogni fisionomia o espressione facciale, tre modelli anatomici che hanno abdicato a ogni impulso e si abbandonano ad essere modellati dall’esterno.
Le braccia degli attori ne accompagnano i movimenti, scolpendone continuamente i gesti;
È un corpo quasi inerme, che – come un parassita – si nutre impassibile dei movimenti umani. PATHOSFORMEL è stata una compagnia veneziana di teatro di ricerca, formatasi intorno a Daniel Blanga Gubbay e Paola Villani nel 2004 e scioltasi nel 2014.
Gino De Dominicis, Calamita Cosmica a Capodimonte 




L'opera di De Dominicis (1947-1998) è una scultura realizzata in segreto e conservata nella ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata a Foligno, in Umbria, ed esposta successivamente in altri luoghi. Si veda qui l'elenco dei luoghi in Wikipedia.  Realizzata in vetroresina, ferro e polistirolo. Si trova in una chiesa iniziata nel 1715 e mai compiuta, né utilizzata come chiesa, ma come rimessa militare e granaio.  L'immenso scheletro, lungo 24 metri, presenta due particolarità: un naso a becco e un'asta di ferro dorato su una falange, come una calamita rivolta al cielo. 



Valescus de Taranta, Scheletro umano, incisione,  1500
Johannes Pruss, Scheletro umano, incisione, 1497





Il nostro scheletro è vivo. Infatti le ossa che lo compongono sono formate da tessuto vivo. Il loro numero oscilla da 203 a 206, a causa del numero variabile delle ossa del coccige. 
Composte da una sostanza compatta e resistente che riveste la superficie e da una sostanza spugnosa che ne costituisce la parte centrale, le ossa sono un tessuto connettivo di sostegno formato da cellule ossee immerse in abbondante sostanza intercellulare molto consistente perché ricca di minerali.
Questo tessuto è soggetto a continui processi di accrescimento e demolizione svolti dalle cellule ossee, per cui il tessuto già formato viene sostituito e rinnovato continuamente nell'adulto, mentre nella vecchiaia il rinnovamento si rallenta e le ossa diventano fragili e decalcificate. 
Lo scheletro umano può essere suddiviso in uno scheletro assile, che include il cranio, la colonna vertebrale e le coste, e in uno scheletro appendicolare, che comprende la cintura scapolare, la cintura pelvica , le ossa degli arti superiori e inferiori. 
FUNZIONI DELLE OSSA
L'insieme delle ossa svolge funzione di sostegno e protezione degli organi interni e, raccordate dai legamenti, dalle articolazioni, e dai muscoli (che muovono le ossa) contribuiscono al movimento del tronco e degli arti.
Altre funzioni delle ossa sono quella di deposito minerale e quella emopoietica svolte dal midollo osseo (che si trova nelle ossa lunghe, nello sterno e nelle creste iliache), produttore di globuli rossi e leucociti.
Midollo osseo da non confondere col midollo spinale, che si trova all'interno del canale vertebrale e che  invece fa parte del sistema nervoso. 
IL PERIOSTIO 
Su tutte le superfici esterne delle ossa, tranne che in quelle articolari, su cui si trova la cartilagine articolare, e tranne nei punti di inserzione tendinea, è disteso il periostio, una membrana connettiva destinata a svolgere funzioni di nutrimento (date le sue estese infiltrazioni vascolari) dell'osso che ricopre, nonché di rinforzo e riparazione, essendo ricco di osteoblasti, elementi osteoformativi, capaci cioè di rigenerare il tessuto osseo leso o fratturato. 
LA SOSTANZA E LA FORMA DELLE OSSA 
Sostanza che costituisce le ossa si distingue in sostanza asco spugnosa e sostanza compatta la prima costituisce la parte centrale dell'osso mentre quella compatta costituisce la parte superficiale, proteggendo la sostanza compatta. Il tessuto osseo è un tessuto connettivo composto dall'unione di osseina, sostanza organica e sostanza minerale, sali di calcio. 
Le ossa, a seconda della forma, si dividono in ossa lunghe, larghe o piatte, brevi. 
Le ossa lunghe si trovano negli arti e sono composte da un corpo, ovvero una diafisi e da due estremità, epifisi. Il corpo è tubolare, rivestito di sostanza compatta e attraversato longitudinalmente dal canale midollare che contiene il midollo osseo. Le epifisi invece sono composte da stsiatnza spugnosa, rivestita da tessuto compatto. La sostanza spugnosa è costituita da sottili trabecole ossee che circoscrivono piccole cavità tra loro comunicanti, dette cavità midollari perché anch'esse contengono midollo osseo. La disposizione delle  trabecole ossee concorda con la funzione meccanica dell'osso. 
Tessuto compatto


Tessuto spugnoso




ESERCIZI. Durante i primi esercizi allo specchio con lo scheletro, si sperimenta il lavoro sulle variazioni.
Si ascoltano le Variazioni Goldberg di Back, nell'esecuzione di Glenn Gould del 1959, che comprendono un'Aria e trenta variazioni sull'armonia di questa stessa Aria. L'opera è stata concepita per clavicembalo, ma G. Gould la suona al piano. Le variazioni sono tutte in Sol Maggiore, tranne la 15, la 21, e la 25.
https://www.youtube.com/watch?v=-X3NjXpXaoo

https://nellepieghedelcorpo.wordpress.com/2015/03/24/variazioni-goldberg-il-mito/

PUNTI DI RIFERIMENTO OSSEI VISIONE FRONTALE
PUNTI DI RIFERIMENTO VISIONE POSTERIORE 





















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