lunedì 25 aprile 2016

CORPO ANATOMICO: LO SCHELETRO E' VIVO

The artist first made a series of composite X-rays of his nude body and then transferred the negatives photographically onto lithographic plates, creating a contemporary memento mori that is the core of the image. Surrounding it is a group of smaller motifs rubbed directly from magazine illustrations, including several from a 1962 Life article on the Mercury space program and one comparing the human skeletal structure to the workings of machines. Screenprinted over the entire image is a celestial chart for the year 1967.

MARINA ABRAMOVIC, Nude with Skeleton, 2002, performance
Come si può vedere nel link al video, la Abramovic, con il suo respiro, coinvolge lo scheletro che le giace sul corpo. Memento mori di novella interpretazione, il corpo della donna, corpo femminile che per antonomasia dona la vita a un nuovo individuo, in questo caso tenta un'operazione impossibile.
Qui , secondo la Abramovic, lo scheletro è uno specchio, "ultimo specchio in cui ci riflettiamo". L'artista ha lavorato molto con le ossa. Vincitrice del Leone d'oro a Venezia nel 1997 con la performance Balcan Baroque.
 
Robert Raushemberg,  Booster from Booster and 7 Studies, 1967
L'artista realizza in quest'opera un autoritratto  vivo, il cui titolo in  italiano significa Razzo propulsore, composta da una serie di lastre a raggi X del suo corpo nudo e ne trasferisce i negativi fotografici su pietre litografiche, realizzando la più grande stampa litografica stampata a mano fino a quel momento (1967).  Intorno alle immagini delle lastre ci sono altre immagini: una sedia che richiama il suo combine del 1960  Pilgrim, poi diverse pagine da un articolo di Life del 1962 sul programma Mercury Space,  diverse immagini di scheletri e muscoli di atleti, sovraimpressi su una mappa celeste a tratto rosso. Un esemplare si trova agli Uffizi. 
Pathosformel, Prima periferia

PATHOSFORMEL, La prima periferia, 2010
Tre corpi monocromi privati di ogni fisionomia o espressione facciale, tre modelli anatomici che hanno abdicato a ogni impulso e si abbandonano ad essere modellati dall’esterno.
Le braccia degli attori ne accompagnano i movimenti, scolpendone continuamente i gesti;
È un corpo quasi inerme, che – come un parassita – si nutre impassibile dei movimenti umani. PATHOSFORMEL è stata una compagnia veneziana di teatro di ricerca, formatasi intorno a Daniel Blanga Gubbay e Paola Villani nel 2004 e scioltasi nel 2014.
Gino De Dominicis, Calamita Cosmica a Capodimonte 




L'opera di De Dominicis (1947-1998) è una scultura realizzata in segreto e conservata nella ex Chiesa della Santissima Trinità in Annunziata a Foligno, in Umbria, ed esposta successivamente in altri luoghi. Si veda qui l'elenco dei luoghi in Wikipedia.  Realizzata in vetroresina, ferro e polistirolo. Si trova in una chiesa iniziata nel 1715 e mai compiuta, né utilizzata come chiesa, ma come rimessa militare e granaio.  L'immenso scheletro, lungo 24 metri, presenta due particolarità: un naso a becco e un'asta di ferro dorato su una falange, come una calamita rivolta al cielo. 



Valescus de Taranta, Scheletro umano, incisione,  1500
Johannes Pruss, Scheletro umano, incisione, 1497





Il nostro scheletro è vivo. Infatti le ossa che lo compongono sono formate da tessuto vivo. Il loro numero oscilla da 203 a 206, a causa del numero variabile delle ossa del coccige. 
Composte da una sostanza compatta e resistente che riveste la superficie e da una sostanza spugnosa che ne costituisce la parte centrale, le ossa sono un tessuto connettivo di sostegno formato da cellule ossee immerse in abbondante sostanza intercellulare molto consistente perché ricca di minerali.
Questo tessuto è soggetto a continui processi di accrescimento e demolizione svolti dalle cellule ossee, per cui il tessuto già formato viene sostituito e rinnovato continuamente nell'adulto, mentre nella vecchiaia il rinnovamento si rallenta e le ossa diventano fragili e decalcificate. 
Lo scheletro umano può essere suddiviso in uno scheletro assile, che include il cranio, la colonna vertebrale e le coste, e in uno scheletro appendicolare, che comprende la cintura scapolare, la cintura pelvica , le ossa degli arti superiori e inferiori. 
FUNZIONI DELLE OSSA
L'insieme delle ossa svolge funzione di sostegno e protezione degli organi interni e, raccordate dai legamenti, dalle articolazioni, e dai muscoli (che muovono le ossa) contribuiscono al movimento del tronco e degli arti.
Altre funzioni delle ossa sono quella di deposito minerale e quella emopoietica svolte dal midollo osseo (che si trova nelle ossa lunghe, nello sterno e nelle creste iliache), produttore di globuli rossi e leucociti.
Midollo osseo da non confondere col midollo spinale, che si trova all'interno del canale vertebrale e che  invece fa parte del sistema nervoso. 
IL PERIOSTIO 
Su tutte le superfici esterne delle ossa, tranne che in quelle articolari, su cui si trova la cartilagine articolare, e tranne nei punti di inserzione tendinea, è disteso il periostio, una membrana connettiva destinata a svolgere funzioni di nutrimento (date le sue estese infiltrazioni vascolari) dell'osso che ricopre, nonché di rinforzo e riparazione, essendo ricco di osteoblasti, elementi osteoformativi, capaci cioè di rigenerare il tessuto osseo leso o fratturato. 
LA FORMA DELLE OSSA 
Le ossa, a seconda della forma, si dividono in ossa lunghe, larghe o piatte, brevi. 
ESERCIZI. Durante i primi esercizi allo specchio con lo scheletro, si sperimenta il lavoro sulle variazioni.
Si ascoltano le Variazioni Goldberg di Back, nell'esecuzione di Glenn Gould del 1959, che comprendono un'Aria e trenta variazioni sull'armonia di questa stessa Aria. L'opera è stata concepita per clavicembalo, ma G. Gould la suona al piano. Le variazioni sono tutte in Sol Maggiore, tranne la 15, la 21, e la 25.
https://www.youtube.com/watch?v=-X3NjXpXaoo

https://nellepieghedelcorpo.wordpress.com/2015/03/24/variazioni-goldberg-il-mito/

PUNTI DI RIFERIMENTO OSSEI VISIONE FRONTALE
PUNTI DI RIFERIMENTO VISIONE POSTERIORE 





















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