Il Progetto TC&A, The Tissue Culture art project cha sede a Perth, in Australia (ne sono responsabili Oron Catts e Inat Zurr), opera nel campo dei rapporti tra arte, scienza e nuove tecnologie, esplorando gli effetti dell’impatto dell’ingegneria dei tessuti sulla nostra società. Da anni si dedicano alla categoria del semi-vivo, termine che descrive una nuova tipologia di viventi nati in laboratorio e sulla quale il TC&A si concentra per creare occasione di dibattito e pensiero intorno al significato della parola "vita" nell’epoca della sua riproducibilità tecnologica.
Oron Catts è un artista e Direttore del SymbioticA, Centro di Eccellenza per le Arti Biologiche, Scuola di Scienze Umane, Università dell'Australia Occidentale, mentre Inat Zurr è Docente senior di Belle Arti presso la Scuola di Design, Università dell'Australia Occidentale.
BETTER DEAD THAN DYING, 2014 è un 'opera il cui titolo è una citazione dal libro di fantascienza di Samuel Butler (artista, filosofo iconoclasta, amico e studente di Charles Darwin) del 1872 intitolato Erewhon, in cui l'autore esplorava poeticamente i rischi dell'evoluzione tecnologica e le relazioni tra corpi e tecnologie (Il titolo era l'anagramma di Nowhere (In-nessun-posto), un mondo solo apparentemente immaginario dove i malati vengono messi in prigione e processati). I semivivi servono per sviluppare esperimenti di laboratorio: sono cellule e tessuti isolati dagli organismi e costretti a crescere in forme predeterminate e, pur possedendo alcune delle caratteristiche della vita, richiedono numerose tecnologie di laboratorio e l'intervento umano per sopravvivere. Con il loro lavoro, i TC&A mettono in discussione le implicazioni filosofiche, culturali ed etiche relative alla loro vita e identità. L'opera in questione è realizzata a partire da una cellula HeLa, di cui si invita a leggere qui la storia della donna a cui tale cellula apparteneva, Henrietta Lachs. In quest'opera le cellule HeLa sono state avvolte da una struttura polimerica che riprende la silhouette di Henrietta da una delle sue fotografie più note, incarnando la sua ombra semi-vivente. Quest'ombra, collocata in un ambiente artificiale chiuso appositamente progettato che inizialmente agisce per sostenere la crescita delle cellule HeLa sulla struttura polimerica, tuttavia è destinata a morire, poiché le cellule al suo interno consumano i loro nutrienti e producono rifiuti che finiscono per trasformare il loro ambiente in una camera della morte.
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