Cosa è l'esperienza del tempo? Qualcosa che avviene all'interno del corpo e di cui si può essere inconsapevoli oppure è indotta dalla consapevolezza che esistono strumenti di misurazione del tempo come i calendari, gli orologi, i cronometri? Quale percezione del tempo avrebbe il corpo senza strumenti di misurazione che consentono di fissare un evento in un dato orario, tempo e di metterlo dunque in relazione con un altro evento (magari, semplicemente proprio lo stesso orario o la stessa data scritta su un calendario). In questo caso, il ricordo si forma come un dato linguistico, non può prescindere dal linguaggio, che ci dice cosa è un anno, giorno, un'ora, un minuto.
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Tehching Sie, One Year Performance, 1980-81 |
Nel percorso fantastico che Felice Cimatti intraprende nel suo libro La fabbrica del ricordo (Il Mulino, 2020), l'autore riprende gli studi di E. Tulving che, a proposito della memoria affermava l'esistenza di due distinti tipi di memoria: la memoria episodica, che ha un fortissimo carattere individuale ed esperienziale, quindi in fondo la memoria di qualcosa che si è fatto o esperito in un certo istante, e la memoria semantica che invece è generica, meno personale, si determina mediante una data, un riferimento storico, un dato linguistico. Proprio nello iato tra questi due caratteri della memoria lavorano i tre artisti concettuali Tehching Sie, Opalka e On Kawara, autodeterminandosi mediante una serie di regole che costruiscono una cornice semantica all'evento episodico: all'interno di quella cornice (che per uno è lo spazio, per l'altro il numero, per il terzo una tela uniforma) c'è la loro esistenza, e forse anche un istante oppure una durata più consistente, della vita di chi si trova di fronte alla testimonianza delle loro opere.
TEHCHING SIE (1950, Nan Chou, Taiwan)
Artista nato in Taiwan, a Nan- Chou, nel 1950 ha speso tutta la sua vita in un lavoro di ricerca sul rapporto tra il suo corpo e il tempo. Si veda il suo sito https://www.tehchinghsieh.net/ in cui si possono confrontare le documentazioni di alcune delle sue prime opere, le One year performances, realizzate tutte negli USA (dove era emigrato clandestinamente nel 1974 e tale rimase fino al 1988) in cui l'artista si sottoponeva a rigide regole che lo costringevano a restare per un anno intero in un determinato luogo. Si intitolano One Year Performance perché in esse l'artista costruiva una serie di procedure a cui sottostare per un anno e le documentava per costruirne una sorta di tesi difensiva, suffragata da testimonianze di notai o avvocati.
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Tehching Sie, One Year Performance, 1980-81 |
One Year performance -1980-81- Time Clock piece è un'opera in cui lui si fotografava mentre timbrava un cartellino nel suo studio ogni ora nello stesso luogo per un anno, realizzando in totale 8760 immagini, senza mai lasciare il suo studio . Poi riportava queste immagini in un video di 6 minuti.
Con Doing Time, a cura di Adrian Heathfield, Tehching Sie ha rappresentato Taiwan alla 57 edizione della Biennale di Venezia del 2017. Si veda qui il video che ne racconta la biografia artistica:
ROMAN OPALKA (1931-2011)
artista francese di origine polacca, nel 1965 realizza la sua prima opera Opalka, 1965/1-infinito, in cui dipingeva su una tela nera delle dimensioni della porta del suo studio (cm.196x135)una progressione di numeri da uno a infinito. “Il fondamento del mio lavoro, al quale ho dedicato la mia vita, è la registrazione di una progressione che documenta il tempo e la sua definizione […]; ho dipinto i numeri partendo dall’uno verso l’infinito”. Ogni tela si intitolava Detail, e, arrivato alla fine di ogni tela con un determinato numero, ricominciava con il numero seguente su una nuova tela.
Come lui stesso dichiara, nel 1972 “dopo aver dipinto il primo milione, presi la decisione di schiarire progressivamente dell’1% il nero del fondo” e col passare degli anni, le tele, inizialmente nere, venivano dipinte con un colore sempre più chiaro, fino al bianco. Gli ultimi numeri, presenti ma invisibili, erano scritti bianco su bianco.
Nello stesso anno, ovvero nel 1972, iniziò a scandire e registrare con la sua voce la successione numerica che corrispondeva a quella che stava dipingendo. Il giorno in cui concludeva una tela della serie, scattava un autoritratto fotografico in bianco e nero, sempre con la stessa camicia, per anni, con la stessa inquadratura.
ON KAWARA (1932-2014)
Artista giapponese, dal 4 gennaio 1966 fino alla sua morte, nel 2014, realizzò i Date Paintings, dipinti prodotti secondo un rigido protocollo: ogni quadro, doveva essere prodotto e finito nel corso di una sola giornata, altrimenti doveva essere distrutto. L'insieme della serie ha il titolo di Today Series.
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On Kawara – 17.Jan.1989, from the Today Series (1966 – 2014), Walker Art Center |
Poteva essere realizzato solo monocromi in otto possibili dimensioni standard e tre possibili colori: grigio, rosso e blu. I colori venivano mescolati a mano, quindi le mescolanze del rosso, grigio e blu non sono mai le identiche. Su ciascun monocromo venivano dipinte, in vernice bianca, le lettere e i numeri che rappresentavano la data di quel giorno e la lingua che veniva usata per la data cambiava da un luogo all'altro in base alla città o paese in cui si trovava in quel momento, perché Kawara ha viaggiato molto. Ogni opera, quando non veniva esposta, era racchiusa in una scatola di cartone etichettata e foderata con un ritaglio di giornale dello stesso giorno.
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On Kawara: Date Paintings 1981-1983…On Sundays (27 October-30 November 1983). |
One Million Years (1999)
L’artista ha reso pubblica nel 1999 un'opera che aveva iniziato nel 1969: si tratta di un grande libro diviso in due parti, una denominata
Past e l'altra
Future, contenenti soltanto, in ordine cronologico, l'indicazione di anni, precisamente un milione nel passato e un milione nel futuro. Ogni pagina contiene 500 anni e la vita di un corpo umano occupa circa un quinto di ogni pagina. Il periodo storico che conosciamo ammonta circa a dieci pagine.
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ONE MILLION YEAR A DOCUMENTA, XI 2002 |
Il primo libro, Past, è dedicato a "tutti coloro che sono vissuti e morti" e copre gli anni dal 998.031 a.C. al 1969 d.C. Il secondo libro, Future, è dedicato "all'ultimo", inizia con l'anno 1993 d.C. e termina con l'anno 1.001.992 d.C.
Su richiesta dell'artista, alcune parti dei due libri sono state lette ad alta voce in luoghi di tutto il mondo, dando luogo ad una
performance: nel 1993 al Dia center for the Arts di New York,
One Million Years (Future) veniva letta in pubblico, mentre si poteva osservare il libro di One Million Years (Past) e sulle pareti una raccolta dei Date Paintings.
Nel 2002, a Documenta 11 a Kassel, una coppia di volontari, maschio e femmina, leggevano a turno, alternandosi, seduti a un tavolo, in una cabina di vetro, le date scritte sia dalla parte Future che dalla parte Past, durante un arco di tempo di 100 giorni.
Le letture del libro si sono svolte poi a Trafalgar Square a Londra e ad Amsterdam, durante la mostra "Taking Place": una lettura di tutti i due milioni di anni elencati nelle pagine di quei libri richiederebbe cento anni per essere completata.
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