mercoledì 7 aprile 2021

41. JAN FABRE, il cervello che misura la distanza tra le nuvole

The Man Who Measures the Clouds (Monument to the Measure of the Immeasurable), 2019
Il titolo della scultura si riferisce alla vicenda dell’ornitologo Robert Stroud, noto come l’ornitologo amante e studioso di canarini rinchiuso per omicidio nel carcere di Alcatraz per 52 anni ( di cui 42 in segregazione) che al momento della sua liberazione da Alcatraz, affermò che da quel momento in poi si sarebbe dedicato unicamente a «misurare le nuvole». Lo stesso Fabre la definisce «metafora dell’artista che cerca di catturare l’impossibile attraverso il suo lavoro».  La statua di dimensioni colossali rappresenta la figura di un uomo in piedi - modellata sul corpo del fratello più giovane dello scultore, Emiel, morto in tenera età - che si erge sopra una scala con le braccia protese verso il cielo tenendo tra le mani un righello. Cosa misura? Perché misura ?

Anche in altre opere Fabre ha costruito una figura maschile dorata che, modellata stavolta sul suo corpo, non fa altro che stare dritto in piedi, con il suo cervello come un cappello, o corona: To wear one’s brain on one’s head (by a small artist), esposta a Palazzo Merulana a Roma all’inizio del 2020 ‘The Rhythm of the Brain’, a cura di Achille Bonito Oliva e Melania Rossi.
La mostra di Roma ruotava intorno alla  performance Do we feel with our brain and think with our heart? svolta dall’artista con il neuroscienziato Rizzolati, il famoso “scopritore" -  nel 1996 - dei neuroni specchio, responsabili dell'integrazione senso-motoria della percezione e dell’azione umana, all’origine del fenomeno dell’empatia . Nel film-performance, come dice lo stesso artista in una intervista rilasciata al magazine Arte e Critica, “ celebrare e onorare la parte più sexy del nostro corpo, il cervello, significa privilegiare una mente aperta e critica” un organo deputato al sentire, alla percezione dei sentimenti, del gusto, dei sensi. Un organo “estetico”? 
https://www.facebook.com/watch/?v=815755968809346
In questa mostra era presente anche una ricca selezione di disegni in cui Fabre ha rappresentato a matita su carta fotografica interpretazioni e possibili associazioni tra il cervello e le funzioni vitali del nostro corpo, governato dal desiderio, dalle emozioni, dalle percezioni: si pensa con il cuore e si sente con il cervello?
Per chi volesse approfondire il lavoro il Jan Fabre, artista che non conosce limiti espressivi e che lavora con il disegno, la penna bic, la scultura, la performance e il teatro, si consiglia di cercare informazioni su alcuni suoi spettacoli memorabili, tra cui The Power of Theatrical Madness,(vedi qui il trailer) rimesso in scena qualche anno fa, e il memorabile Mount Olympus, una performance teatrale di 24 ore per artisti e spettatori. 
Robert Mapplethorpe, The Power of Theatrical Madness,1986.
Foto dallo spettacolo pubblicata in un libro che alterna l'opera del fotografo e i disegni di Fabre.  
Per saperne  di più sul teatro di Jan Fabre, si consiglia di visitare il sito della compagnia Jan Fabre/Troubleyn 

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.