mercoledì 20 marzo 2024

IL CORPO ROBOTICO DI MARCEL·LÍ ANTÚNEZ ROCA

Difficile dire qualcosa di nuovo sul lavoro di Marcel·lí Antúnez Roca, dopo tanti scritti su di lui, a partire da Teresa Macrì nel suo ormai storico Corpo postorganico, seguito da tante scritture che ne inquadrato i lavori all’interno del panorama dell’arte visiva, del teatro e della performance digitale, citate tutte nell’approfondito saggio Il disegno e l’animazione nel tecno-teatro di Marcel·lí Antúnez Roca con cui Vincenzo Sansone, nel 2017 per Arabeschi, approfondisce la tematica della passione dell’artista per il disegno, e sottolinea la potenza drammaturgica di quest’ultimo nella progettazione come nella performance stessa.  A proposito del dispositivo creativo dell’artista catalano bisogna leggere il pezzo La Sistematurgia di Marcel·lí Antúnez Roca con cui Antonio Pizzo (Mimesis Journal, messo online il 1 luglio 2016) recensisce il catalogo della mostra ‘Sistematurgia, Accions, Dispositivus i Dibuixos’ - mostra di cui si parla qui di seguito - definito dallo studioso come “[...] l’autobiografia artistica di Marcel·lì [e] che (ndr) disegna un affascinante racconto in prima persona che guida il lettore alla scoperta di circa venticinque anni di carriera.” . 

Dopo questa sintetica carrellata, si deve quindi citare la sua mostra retrospettiva del 2014 al Centro Arta di Santa Monica di Barcellona, dal titolo Sistematúrgia. Accions, Dispositivus i Dibuixos (Sistematurgia, Azioni, Dispositivi e Disegni) in cui l’artista esponeva sulle scale che salivano verso l'ingresso della mostra, un grande murales disegnato e dipinto, intitolato SADDi ( acronimo del titolo della mostra stessa) che riassumeva in una immagine potente i momenti simbolici della sua metodologia operativa: un serpente a due teste che si incamminava sulle pareti delle scale dello spazio espositivo. 

La prima bocca del serpente si apriva sui disegni delle interfacce che utilizza l’artista, come la guncam (fotocamera che riprende i volti delle persone per trasporli nei disegni dell'artista), i joystick, gli esoscheletri indossabili delle sue performance interattive, poi, in seconda posizione, i disegni del  funzionamento delle interfacce, ovvero il sistema di sensori che consentono la comunicazione tra l’utente e i dati di un pc, quindi nella terza parte sei personaggi -figure delle fasi del suo processo di creazione,  poi ancora la fase della computazione (hardware e software) e infine i media delle sue rappresentazioni, che si concludevano nella seconda bocca del serpente che espelleva, come un neonato, un disegno del corpo dello stesso artista.


Marcel·lí Antúnez Roca ‘è’ i suoi disegni, la sua procedura è nel suo tratto che racconta, tracciandone i forti contorni, in immagini, il suo mondo che è anche il nostro mondo, fatto di corpi estesi, modificati, ridisegnati dalla scienza. Ed è un mondo irripetibile, unico, che nella sua fantasmagoria fantastica richiama la biologia, l’anatomia, i fumetti, le caricature, i graffiti,  ma anche le scomposizioni e ricomposizioni della figura di Picasso e i colori delle pitture e vetrate medievali contornate dai segni, come  gli inferni fantastici delle miniature, ma anche degli affreschi (vedi Coppo di Marcovaldo) e i bestiari medievali. Senza timore di trascendere, Marcel.lì diventa un demone, ma al tempo stesso un magnifico astronauta che incarna il desiderio umano di andare oltre i propri limiti spaziali, temporali e relazionali del suo corpo maestoso per rivoltare e mostrare, con ironia, sarcasmo e senza preoccupazioni moralistiche, la violenza del mondo in cui viviamo: corpi inermi,  trasformati, dominati dagli interventi della robotica, ma anche corpi che possono interagire, incontrollati, con i muscoli, la pelle, gli organi di altri esseri umani. 
Dunque non si può fare altro, se non fornire qui, in una forma certamente compilativa, ma forse utile per chi voglia approfondire il suo lavoro, alcuni preziosi video ancora reperibili su Youtube, con la speranza che restino tali: 

 EPIZOO, 1995 , gli spettatori intervenivano sulle azioni dell’artista con un mouse e uno schermo. 

 APHASIA 1998 

 DALLA MEMORIA BIDIMENSIONALE ALLA REALTÀ VIRTUALE, intervista sulla Sistematurgia 

 TRANSPERMIA, 2003, spettacolo e intervista di Caronia, video di Giacomo Verde, a cura di Officine Sintetiche. A proposito di Transpermia, 2003, si vedano qui alcuni video dell'artista in assenza di gravità.  Cosa è la transpermia?  Qui l’artista  disegna dal vivo su tavoletta grafica.  Si ringrazia Annamaria Monteverdi perchè il video è caricato sul suo prezioso canale Youtube

PROTOMEMBRANA, 2006 qui l’artista spiega la sua Sistematurgia. I disegni proiettati sul fondale diventano interattivi, l’artista li muove attraverso il suo esoscheletro interattivo.  

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