Per l'americana Lucy Mc Rae, che vive e lavora a Los Angeles, in una società sempre più vissuta in rete, davanti ai computer oppure attraverso i visori, resterà sempre meno spazio per il senso del tatto, uno tra gli strumenti principale dell’affettività umana: corpi che non sentono abbracci, che vivono a distanza, sempre più lontani dl contatto. Si pensi alle atmosphere paradossali vissute durante la pandemia, in cui si era obbligati a mantenere una distanza di sicurezza tra le persone.
Vedi il suo progetto Future Survival Kit che comprende diverse attrezzature, tra cui il Tappeto per Compressione, che mette il copro in codizione di sperimentare uno strettissimo abbraccio.
Lucy Mc Rae progetta sistemi abitabili come abiti, morbidi, fatti di volumi architettonici costruiti mediante cuscini e parti di plastica morbida, che accolgono i corpi, abbracciandoli e sottoponendoli ad un’azione compressive e contenitiva. Dentro a queste strutture morbide e complicate, il corpo è protetto, imprigionato, isolato nella sua solitudine, viene agìto da esse, indotto a provare emozioni, sensazioni che nella realtà non può più pserimentare. E' un corpo alieno, simile a quello di un'astronauta, spesso disteso, privato della forza di gravità, intrecciato con queste strutture che lo camuffano come il copro dei diseredati che si mimettizzano tra materassi e coperte. In qualche modo il lavoro di Lucy Mv Rae ricorda quello di Lucy Orta ?
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