Herbert George Wells (1866-1946), famoso e prolifico scrittore britannico di fantascienza, celebre autore del romanzo La macchina del tempo, tenne una lecture alla Royal Institution of Great Britain nel 1902 , che è stata pubblicata successivamente in Inghilterra e solo ora in Italia, a cura e con prefazione di Simone Arcagni con il titolo La scoperta del futuro, edizioni Luiss, 2021.
ALBERT ROBIDA(1848-1926, illustratore e scrittore), L'uscita dall'Opera nel 2000 |
Per quanto H.G. Wells nel non parli specificamente di corpi per quanto riguarda il futuro, si può comunque individuare un contesto nel quale essi potrebbero agire. L’analisi di fondo da cui prende avvio la teoria di Wells è che vi sia una parte di mondo che guarda al passato e un’altra che guarda al futuro, ben distinte tra loro: la prima si basa sulla memoria, sulla legge già redatta da obbedire, sulla sicurezza presunta di conoscere il passato, mentre la seconda chiama in causa una facoltà indispensabile alla sopravvivenza degli esseri umani, ovvero l’immaginazione. Ma è poi vero che il passato sia così conoscibile? E come si conosce il passato, se non con uno strumento così incerto come la memoria, sia essa individuale – quando si è stati testimoni diretti di un fatto e dunque lo si ricorda – sia essa piuttosto indiretta, collettiva – conoscibile attraverso i resoconti, le storie, le dicerie altrui. La memoria inoltre può raggiungere direttamente solo il ricordo di qualcosa che è avvenuto in un tempo in cui i documenti non diventano - come dice l’autore - oscuri, vuoti. Altrimenti essa viaggia a tentoni, esattamente come accade per una proiezione nel futuro. Appoggiandosi pertanto alle teorie di Darwin intorno all’evoluzione, condotte su materiali che hanno analizzato il passato preumano, Wells giunge ad affermare che le raccolte dei dati non sono in quel caso futili elenchi, ma studi che portano all’ipotesi di teoria dell’evoluzione della specie.
Film The Road, fotogramma del film diretto nel 2009 da John Hilcoat, tratto dall'omonimo romanzo di Cormac McCarthy La strada, pubblicato nel 2006 |
Prendendo ad esempio il modello di ricerca di Darwin, Wells ipotizza che si possano guardare le cose in modo nuovo e critico, immaginando che nel terzo millennio, la conoscenza del futuro, condotta in maniera generale e non individuale ( ovvero non come una storia di grandi , unici, personalità come Napoleone, ma come il futuro dell’umanità) che Wells immagina con queste caratteristiche: • Processo di diffusione della popolazione bianca nel mondo • Organizzazione di una forma di Stato mondiale • Non impossibile una distruzione della Terra ad opera di una materia che ci si diriga contro, oppure di virus o pestilenze • Possibili nuovi animali predatori, • La possibilità che il sole divenga sempre più freddo fino a spegnersi • La terra senza sole gelerà, senza maree
“(…) Questo mondo - dice Wells in conclusione della sua Lecture, - è accompagnato dalla speranza, la curva dell’esser umano è in ascesa. Siamo agli inizi di uno dei più grandi cambiamenti che l’umanità abbia mai affrontato (…) Siamo creature del crepuscolo. Però è oltre la nostra specie e il nostro lignaggio che nasceranno le menti che torneranno da noi nella nostra piccolezza per conoscerci meglio di quanto noi ci siamo mai conosciuti e che inoltre si protenderanno in avanti senza paura per comprendere quello stesso futuro che oggi ci acceca. Tutto questo mondo è pieno di promesse di cose più grandi e verrà il giorno un giorno in una successione infinita di giorni in cui gli esseri, esseri che oggi sono latenti nei nostri pensieri nascosti nelle nostre menti si innalzeranno su questa terra come possiamo ergerci su uno sgabello e ridendo tenderanno le loro mani verso le stelle”.
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