mercoledì 22 maggio 2019

PELLE, SPESSORE ORGANICO DI CONFINE













La pelle è oggetto mitico che fonda l'origine del confine:   
Eneide, I,
Nel I libro, Virgilio narra la storia della principessa fenicia Didone, che fuggì con alcuni fedelissimi dalla città natale di Tiro dopo aver scoperto che il re Pigmalione (suo fratello) aveva assassinato suo marito Sicheo; dopo un lungo viaggio approdò sulle coste dell’Africa settentrionale (in Libia). Qui contattò il re locale Iarba per l’acquisto di un appezzamento di terra su cui costruire una nuova città: egli, per tutta risposta, le affidò una pelle di toro e le disse che poteva prendere tanto terreno quanto tale pelle potesse racchiuderne. Virgilio non descrive dettagliatamente come Didone risolse il problema della pelle di toro; tuttavia la tradizione tramanda che la principessa, escogitò un astuto stratagemma per accaparrarsi un terreno quanto più vasto fosse possibile, includente la collina su cui costruire la rocca. Ordinò infatti che la pelle fosse tagliata in listarelle sottili, poi legate insieme ai capi per formare una lunga corda. Con tale corda, la principessa fece congiungere le rive dai lati opposti dell’altura, acquisendo così la proprietà della collina ed un comodo sbocco sul mare; inoltre fece disporre la corda a forma di semicerchio in modo da racchiudere la maggior area possibile. A questa insenatura approda Enea…

EINGHEVEIDE – (in tedesco =Viscere)
Performance di Marco Donnarumma e Margherita Pevere
In cui un corpo prostesico si muove in coalescenza (fenomeno fisico per cui piccole gocce di un liquido disperse in un altro liquido non miscibile tendono a unirsi alle più grandi, formando aggregati di maggiori dimensioni) con un secondo corpo umano, in uno spazio segnato da pelli di toro. Alla ricerca di un confine continuamente annullato. Nello spazio che accoglie la performance, sono appese, ritmicamente spaziate, alcune pelli di bue.
https://www.arshake.com/marco-donnarumma-margherita-pevere-digitalive18/
https://vimeo.com/296372158

Il confine ritmico tra le pelli di lattice di Eva Hesse 


Hesse cominciò a usare il lattice per realizzare sculture nel 1967 e poi la  fibra di vetro nell'anno successivo.
ontingent, l'ultima opera dell'artista tedesca morta all'eta di soli 34 anni,  è composta da otto elementi, simili a strisce, che pendono dal soffitto. Ciascuno di questi elementi consiste in un grande pezzo rettangolare di garza ricoperta di lattice, incastonata alle estremità in un pannello trasparente di fibra di vetro.
Eva Hesse ha iniziato a lavorare a Contingent nel novembre 1968:  "Ho iniziato questo lavoro prima di ammalarmi", ha detto a Cindy Nemser in un'intervista agli inizi del 1970. "Era in gomma di lattice incollata su un panno chiamato tessuto ondulato che sembra un velo. Ha una trama più interessante (credo di avere un qualche tipo di interesse per il materiale), é una vetroresina rinforzata e trasparente. "
La  Hesse si ammalò di tumore al cervello proprio durante la realizzazione di quest’opera (Morì all'ospedale di New York il 29 maggio 1970) e un gruppo di suoi studenti della Scuola di Arti Visive completò l'opera.

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