mercoledì 26 aprile 2023

L'OBIETTIVO DEL DUO IACONESI - PERSICO: IL FUTURO

La scultura luminosa Obiettivo (2019) del duo Iaconesi-Persico viene alimentata da dati sulla povertà nel mondo raccolti da fonti ufficiali (come Onu, Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, Banca mondiale, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, World Poverty Clock) e aumenta e diminuisce di intensità luminosa registrando l’andamento della povertà a livello mondiale. È la silhouette di un corpo umano disteso e luminoso rosso che aumenta e diminuisce di intensità. 


 È un’opera che si proietta nel futuro, perché si spegnerà solo quando quei dati arriveranno a zero, ovvero quando la povertà nel mondo sparirà. Ideata dal duo composto da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, è il primo oggetto che gli autori hanno definito datapoietico, termine coniato da loro,  perchè sintetizza il loro intento "che utilizza i dati e l'intelligenza artificiale per creare qualcosa che non esisteva e realizzare nuovi spazi di progettazione e immaginazione".

 

La defininizione di opera datapoietica da parte dei suoi autori vuole spostare l’accento sul significato poietico, costruttivo, che oggi possono avere i dati, che possono non solo accumularsi dietro un’interfaccia in un determinato database, ma anche illuminarci, farci riflettere, generare emozioni, consapevolezza, pensieri, empatia, costruire e nutrire le comunità.  

Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, sono stati la coppia che ha fondato di AOS - Art is Open Source e di HER: She Loves Data, i network e i centri di ricerca che usano per studiare le implicazioni psicologiche e dei dati e della computazione. Dal 2020 sono stati ompegnati nella costituzione della Fondazione Nuovo Abitare e di ARNA, l'Archivio dei Rituali del Nuovo Abitare, che rappresenta l’evoluzione del loro percorso. 

Nel 2022 Salvatore Iaconesi è morto in conseguenza di un tumore . Aveva inventato un il progetto online La Cura con cui ha condiviso tutta la storia del suo cancro, scrivendo nella pagina di apertura: il cancro è una metafora e di certo ha pienamente ragione. 

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