Add a Meter to the Unknown Mountain, 1995
Questa è una foto analogica scattata sulla cima del monte MiaoFeng vicino a Pechino nel 1995 dal fotografo LU NAN, un fotografo documentarista indipendente molto conosciuto in Cina. Le sue opere più rappresentative sono "Forgotten People: Living Conditions of Mental Patients" e “Four seasons in Tibet".
La fotografia documenta "Add a Meter to the Unknown Mountain", una performance collettiva di un gruppo di artisti provenienti da Pechino.: Zhang Huan, Wang Shihua, Cang Xin, Gao Yang, Zuo Xiaozu Zhou, Ma Zongyin, Ma Liuming, Zhang Binbin, Zhu Ming, Duan Yingmei e Lu Nan.
Questi undici artisti si sono distesi e sovrapposti uno sopra altro, sulla cima del monte Miaofeng a Pechino per aggiungere un metro alla montagna, divisi in cinque strati, disposti dalla terra in su, in strati di 3, 2, 2, 2, 2 e 1 corpo.
Questo è l'ultimo lavoro creato da questi autori e ciascuno di loro possiede un negativo di uno scatto leggermente diverso ed è libero mostrarlo o venderlo.
Informazioni generali sugli autori
Ci sono molti autori in questo lavoro e molti di loro hanno successivamente rinunciato a continuare il loro lavoro artistico. Tra loro il principale è ZHANG HUAN, artista visivo performer, nato in He Nan nel 1966, che è anche uno degli ideatori e organizzatori di questa opera. Qui il link del sito personale dell'artista e un breve racconto della mostra di lui a Milano nel 2020.
Questi undici artisti si sono distesi e sovrapposti uno sopra altro, sulla cima del monte Miaofeng a Pechino per aggiungere un metro alla montagna, divisi in cinque strati, disposti dalla terra in su, in strati di 3, 2, 2, 2, 2 e 1 corpo.
Questo è l'ultimo lavoro creato da questi autori e ciascuno di loro possiede un negativo di uno scatto leggermente diverso ed è libero mostrarlo o venderlo.
Informazioni generali sugli autori
Ci sono molti autori in questo lavoro e molti di loro hanno successivamente rinunciato a continuare il loro lavoro artistico. Tra loro il principale è ZHANG HUAN, artista visivo performer, nato in He Nan nel 1966, che è anche uno degli ideatori e organizzatori di questa opera. Qui il link del sito personale dell'artista e un breve racconto della mostra di lui a Milano nel 2020.
http://www.zhanghuan.com/
Sito della mostra svoltasi a Milano nel 2020 https://artslife.com/2020/11/23/milano-zhang-huan-mostra-fotografica/
Le sue opere concettuali spesso sviluppano azioni corporali crudeli e intense. Questa infatti non è l'unica opera d'arte legata al corpo creato da Zhang Huan. Negli anni ’90 , nel suo studio alla periferia di Pechino ha realizzato le opere 12 Metri quadrati (in cui le mosche leccavano il miele cosparso e l’olio di pesce spalmati sul suo corpo nudo, seduto all’interno di una latrina di 12 mq, appunto) ) e 65 kg (in cui l’artista si sospendeva al soffitto, spruzzando a terra getti del suo sangue) e altre performance create utilizzando il proprio corpo come mezzo di ribellione rispetto alla pressione sociale e culturale e alle condizioni di sottomissione alle regole. Anche l'opera che ho scelto si adatta esattamente a questo tema.
In quel tempo, molti artisti cinesi come Ai Weiwei, Xu Bing, Yue Minjun praticavano sia una forte revisione del loro ruolo di artisti, sia una critica politica, sia una riflessione sulla cultura orientale. Pechino, la capitale, era in quell’epoca il centro della cultura e della politica, e i quartieri delle sue periferie erano disseminati di artisti in gruppi, come il Beijing East Village di Pechino, comunità ispirata all’East Village di Manhattan, di un gruppo di artisti che nel 1993 si stabilirono in un “villaggio” di poveri migranti. Dopo che gli abitanti del villaggio chiamarono la polizia per cacciare dal villaggio questi artisti disoccupati, sporchi e caotici, tra cui Zhu Ming, Ma Liuming, questi ultimi vennero rinchiusi nella questura per due mesi, per cui il collettivo decise nel 1995 di abbandonare il villaggio, non prima di avere realizzato questa opera d'arte come souvenir. Non avevano ovviamente previsto che questo lavoro sarebbe diventato famoso e avrebbe poi anche partecipato alla Biennale di Venezia nel 1999.
L'altro autore di questo lavoro è l'artista e musicista ZUO XIAOZU ZHOU, nato nel 1970 a JiangSu. Ha organizzato la stessa scena con maiali distesi come le persone nella foto qualche anno dopo, creando quest'opera per la seconda volta e intitolandola "I Love Contemporary Art too ". Musicista ironico, stonava deliberatamente la sua voce, simulando il verso di un'anatra, o la voce di un clown per cantare frasi profonde, del calibro di "La pistola dell'amore, cantava: prestami quella pistola ... Ucciderei l'onestà e ucciderei l'amore. Unitevi alla nostra squadra quando soffia il vento del nord. Ucciderei la verità e ucciderei la menzogna per cantare una marcia appassionata nel selvaggio vento del nord”. La persistenza e l'energia nascoste nella sua voce beffarda erano sorprendenti.
MusicaVideo di Zuo Xiaozu Zhou: https://www.youtube.com/watch?v=Lzc2rHbmymM
Il fotografo è LU NAN, nato nel 1962 a Pechino, fotografo documentarista molto famoso in Cina. Ha ripetutamente rifiutato di esporre, fare mostre e interviste. Rifiutava anche di essere ritratto. Credeva che le cose buone derivassero dalla reticenza.
Profilo di Lu Nan: https://www.magnumphotos.com/photographer/lu-nan/
L'opera
Sito della mostra svoltasi a Milano nel 2020 https://artslife.com/2020/11/23/milano-zhang-huan-mostra-fotografica/
Le sue opere concettuali spesso sviluppano azioni corporali crudeli e intense. Questa infatti non è l'unica opera d'arte legata al corpo creato da Zhang Huan. Negli anni ’90 , nel suo studio alla periferia di Pechino ha realizzato le opere 12 Metri quadrati (in cui le mosche leccavano il miele cosparso e l’olio di pesce spalmati sul suo corpo nudo, seduto all’interno di una latrina di 12 mq, appunto) ) e 65 kg (in cui l’artista si sospendeva al soffitto, spruzzando a terra getti del suo sangue) e altre performance create utilizzando il proprio corpo come mezzo di ribellione rispetto alla pressione sociale e culturale e alle condizioni di sottomissione alle regole. Anche l'opera che ho scelto si adatta esattamente a questo tema.
In quel tempo, molti artisti cinesi come Ai Weiwei, Xu Bing, Yue Minjun praticavano sia una forte revisione del loro ruolo di artisti, sia una critica politica, sia una riflessione sulla cultura orientale. Pechino, la capitale, era in quell’epoca il centro della cultura e della politica, e i quartieri delle sue periferie erano disseminati di artisti in gruppi, come il Beijing East Village di Pechino, comunità ispirata all’East Village di Manhattan, di un gruppo di artisti che nel 1993 si stabilirono in un “villaggio” di poveri migranti. Dopo che gli abitanti del villaggio chiamarono la polizia per cacciare dal villaggio questi artisti disoccupati, sporchi e caotici, tra cui Zhu Ming, Ma Liuming, questi ultimi vennero rinchiusi nella questura per due mesi, per cui il collettivo decise nel 1995 di abbandonare il villaggio, non prima di avere realizzato questa opera d'arte come souvenir. Non avevano ovviamente previsto che questo lavoro sarebbe diventato famoso e avrebbe poi anche partecipato alla Biennale di Venezia nel 1999.
L'altro autore di questo lavoro è l'artista e musicista ZUO XIAOZU ZHOU, nato nel 1970 a JiangSu. Ha organizzato la stessa scena con maiali distesi come le persone nella foto qualche anno dopo, creando quest'opera per la seconda volta e intitolandola "I Love Contemporary Art too ". Musicista ironico, stonava deliberatamente la sua voce, simulando il verso di un'anatra, o la voce di un clown per cantare frasi profonde, del calibro di "La pistola dell'amore, cantava: prestami quella pistola ... Ucciderei l'onestà e ucciderei l'amore. Unitevi alla nostra squadra quando soffia il vento del nord. Ucciderei la verità e ucciderei la menzogna per cantare una marcia appassionata nel selvaggio vento del nord”. La persistenza e l'energia nascoste nella sua voce beffarda erano sorprendenti.
MusicaVideo di Zuo Xiaozu Zhou: https://www.youtube.com/watch?v=Lzc2rHbmymM
Profilo di Lu Nan: https://www.magnumphotos.com/photographer/lu-nan/
L'opera
Nel titolo dell'opera la parola corpo non esiste, ma è il soggetto della frase in esso contenuta. Cosa utilizzano i performer per aumentare di un metro la Unknown Mountain? Usando il loro corpo, sublimano Significante e Significato: se non si vedesse il titolo dell'opera, non si penserebbe mai all'azione di aumentare di un metro la montagna, ma alla morte e allo scioglimento degli esseri umani, al loro dissolversi in natura, anche se il titolo richiama alla mente una potenzialità umana, quella di misurare.
Nella foto, ciascuno non mostra il proprio volto, così come non si hanno informazioni sul genere e l’identità dei performer ma si vede solo una posa ripetuta. E che tipo di posa utilizzano? Quella distesi, dei cadaveri ammucchiati, la posa della morte che può essere quella più naturale, meno esposta e più silenziosa. La vita e la morte sono così vicine in questa foto, la distanza tra loro è talmente sfumata, che in questo modo sia evidenzia questa caratteristica della natura, e non altre: non sentiamo il vento e l'erba, invece, quando ci sentiamo vivi? Penso solo al vento quando vedo l'erba e al vento, quando vedo le montagne. Ho avuto la fortuna di vedere soltanto con una foto di questa performance, invece di vedere gli artisti che tumultuosamente mettevano i loro corpi uno sopra l'altro, cercando goffamente di raggiungere quel loro obiettivo. È un'opera concettuale, un'opera performativa, ma in che questa foto vedo anche una scultura, una scultura che pesa una tonnellata. Quando vedo questi artisti che non hanno più una identità, nessun volto e nessuna distinzione tra di loro, penso alla vita e alla morte. Se io vivessi, vivrei insieme con la natura, e se io morissi aggiungerei un metro alla montagna senza nome.
Come si è già accennato, questa foto documentava una performance in cui dieci artisti hanno messo i loro corpi interi sulla cima di una montagna, senza volti, generi e identità che sono gli elementi importanti per noi “umani,troppo umani”. Il corpo è al centro dell'immagine. Si sovrapponevano a faccia in giù come cadaveri. Non erano troppo lontani né troppo vicini all’obiettivo che si trovava a una giusta distanza, in modo che l’osservatore della foto potesse trovarsi meglio in una posizione che non era né essere aggressiva né essere immersa troppo nel pensiero.
Anche la forma dei corpi nella foto aumenta questa oggettività, e non c'è nessuno che sia estremamente magro o estremamente grasso. Si può dire che l'eliminazione dell'identità personale abbia raggiunto il suo apice. Non solo l'identità personale, ma anche il tempo è dissolto in questa foto. Non c'è un bagliore molto forte o una luce scura e sfocata in questa fotografia. Alltre foto della serie mostrano c’era nebbia sulla cima della montagna quel giorno, ma non sappiamo se gli artisti abbiano scelto deliberatamente proprio quel giorno. Le informazioni visive mostrano solo che era mattina presto.
Il musicista e uno degli artisti di questa performance, Zuo Xiaozu Zhou, hanno detto in un'intervista: "La montagna potrebbe essere aumentata di un metro. Sì, questo è ciò che tutti noi vogliamo lasciare come esseri umani in questo mondo. Da ciò possiamo dire che montagna può anche essere aumentata di un metro da noi".
Non si vede una luce forte in questo lavoro fotografico e questi toni di grigio fanno pensare che in una creazione artistica drammatica non ci siano soltanto le lotte e i conflitti feroci, ma questa relazione implicita e simbiotica mimetica in un’opera può anche anche giusta, non si vede ma si sente il sottocorrente allo stesso tempo, in questo lavoro, combinato con l'ambiente culturale e artistico cinese dell'epoca, l'autore deve avere un'altra intenzione, ovvero: cosa significa essere un un artista?
Molti degli autori di questo lavoro sono stati arrestati dalla polizia perché denunciati dagli abitanti del villaggio, ma quando la polizia ha saputo che stavano creando performance art, non sono stati in grado di utilizzare le informazioni ottenute per condannarli, perché la polizia non sapeva cosa fosse la performance art e cosa ci fosse illegale in essa.
Dopo innumerevoli arresti da parte e soffiate degli abitanti intorno all'East Village, questo luogo di ritrovo per artisti non esiste più.
Anche la forma dei corpi nella foto aumenta questa oggettività, e non c'è nessuno che sia estremamente magro o estremamente grasso. Si può dire che l'eliminazione dell'identità personale abbia raggiunto il suo apice. Non solo l'identità personale, ma anche il tempo è dissolto in questa foto. Non c'è un bagliore molto forte o una luce scura e sfocata in questa fotografia. Alltre foto della serie mostrano c’era nebbia sulla cima della montagna quel giorno, ma non sappiamo se gli artisti abbiano scelto deliberatamente proprio quel giorno. Le informazioni visive mostrano solo che era mattina presto.
Il musicista e uno degli artisti di questa performance, Zuo Xiaozu Zhou, hanno detto in un'intervista: "La montagna potrebbe essere aumentata di un metro. Sì, questo è ciò che tutti noi vogliamo lasciare come esseri umani in questo mondo. Da ciò possiamo dire che montagna può anche essere aumentata di un metro da noi".
Non si vede una luce forte in questo lavoro fotografico e questi toni di grigio fanno pensare che in una creazione artistica drammatica non ci siano soltanto le lotte e i conflitti feroci, ma questa relazione implicita e simbiotica mimetica in un’opera può anche anche giusta, non si vede ma si sente il sottocorrente allo stesso tempo, in questo lavoro, combinato con l'ambiente culturale e artistico cinese dell'epoca, l'autore deve avere un'altra intenzione, ovvero: cosa significa essere un un artista?
Molti degli autori di questo lavoro sono stati arrestati dalla polizia perché denunciati dagli abitanti del villaggio, ma quando la polizia ha saputo che stavano creando performance art, non sono stati in grado di utilizzare le informazioni ottenute per condannarli, perché la polizia non sapeva cosa fosse la performance art e cosa ci fosse illegale in essa.
Dopo innumerevoli arresti da parte e soffiate degli abitanti intorno all'East Village, questo luogo di ritrovo per artisti non esiste più.
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