lunedì 13 giugno 2016

STARE DISTESA, DISTESO, DISTESI,

CAREY YOUNG riattualizza,  in piedi o distesa, le performances degli anni 70 
After A line in Ireland, Richard Long, 1974, 2007

After Circles, Ruckreim- 1971, 2007

After Dance or Exercise on the Perimeter of a Square, Bruce Nauman, 1967-68, 2007

After Encirclement,  Valie Export 1976, 2007

After Hertford Wash, Washing, Traks, Maintenance, Outside. Mierl Ladreman Ukeles, 1973, 2007

After Lean in , Valie Export 1976, 2007

After Parallel Stress Oppenheim-1970, 2007

After Sculpture II, Justesen-1969, 2007
Carey Young,  nata a Lusaka, in Zambia nel 1970, ha vissuto  e studiato a Londra.
Nel 2007 , durante una residenza  al Programma  Sharjah Biennial Artist in Residence and supportato dal  London College of Communication and dalla Paula Cooper Gallery di New York, ha realizzato il progetto Body Techniques, una serie di 8 fotografie, con cui riattualizza, decontestualizzandole, in luoghi di costruzione di grattacieli futuristici di Dubai e di Sharja, alcune performances famose degli anni 70: Richard Long, Bruce Nauman, Mierle Laderman Ukeles, Dennis Oppenheim e Valie Export.

DENNIS OPPENHEIM 
Dennis Oppenheim, artista statunitense, ( Electric city, 1938- New York, 2011)  

Parallel Stress, 1970
Nel Maggio 1970 Oppenheim realizza a  New York State due azioni che, fotografate da Joshua Kalin, restano, sotto forma di documentazione, nel lavoro omonimo, che include foto e relazione scritta a macchina.  Nella prima azione Oppenheim tendeva il suo corpo tra blocchi di cemento, cercando di mantenere l'orizzontale per circa dieci minuti,  e la foto fu scatatta quando il corpo stava per collassare. La seconda foto, incollata nel documento sotto alla  prima,  mostra il corpo di Oppenheim  teso in un avvallamento tra due cumuli di terra  a Long Island.
Dice lo stesso artista, citato nel sito della Tate Gallery:
"outdoor works demanded a dialogue with time in ways that art had not done before. They were a strenuous departure from the traditional art settings and contexts. Unfortunately, the work quickly became postured, a recycling of abstract sculptural idiom ... I chose a course, a diabolical act, to circumvent it. I found this other agitation, the body, and I felt that unless I have myself the chance to pursue it, I was going to be forever disappointed. I couldn’t help but stretch myself into it ... I started a dialogue between ‘land wounds’ and scars on my body ... Then in 1969, I got video equipment, and I began to record activities. Earth Art quickly evolved into Body and Performance Art for me."
 Dennis Oppenheim, Reading Position For A Second Degree Burn , 1970
Posizione di lettura per ustione di secondo grado: qui Oppenheim "legge" per cinque ore un manuale, finchè il suo corpo non si ustiona e la foto rimane come documento dell'azione.

YNKA SHONIBARE - Astronauti in abiti coloniali nuotano in un utero spaziale

Ynka Shonibare ( Nigeriano, nato a  Londra, 1962)
Lʼartista utilizza, con il gesto occidentale del ready made, tessuti africani popolari per interrogarsi sulla rappresentazione stereotipata dellʼarte e della cultura africana:realizza  vestiti con stoffe originarie dellʼIndonesia e poi esportate in Africa nellʼOttocento attraverso il commercio olandese, e Inglese. Crea dunque una rete di referenze storiche, su cui porsi delle domande.
Vacation, 2000 , rappresenta una famiglia vestita da astronauti, che esplora territori sconosciuti. Tutti vestiti con abiti coloniali,  fluttuano distesi nello spazio.  

PAVEL ALTHAMER - Un enorme autoritratto all'elio di un polacco sospeso in cielo 
Pavel Althamer è uno scultore polacco, nato nel 1967.
Nel 2007 ha realizzato One of Many (Uno di tanti), la sua prima grande mostra in Italia, nella Palazzina Appiani del Parco Sempione a Milano, con una selezione unica delle sue sculture figurative, tutte incentrate sul tema del ritratto. Tutti i giorni,  per tutta l’intera durata della mostra un autoritratto ingigantito dell’artista, la scultura  Balloon (Pallone, 2007)– un pallone aerostatico gonfiato con elio lungo oltre venti metri – si innalzava nel cielo, disteso galleggiante nell'aria, offrendo un autoritratto  nudo e sospeso di Pavel al giudizio dei passanti. 

 CHARLES RAY - I SUOI corpi vivi e senza vita 




https://www.charlesraysculpture.com/
Plank Pieces,Charles Ray, ( Americano, Chicago, 1943),  1973 usa il suo corpo come se fosse un manichino senza vita, per realizzare queste Opere -Tavola
Steel Human Body, 1981-85, Una serie di sculture realizzate con il corpo e con acciaio dipinto
Negli anni 90 inizia a lavorare con manichini  e pupazzi: 

Oh Charley Charley, 1992: i manichini per lui  sono come statue greche, idealizzate, ma con il suo corpo derealizzato. Si veda il suo sito, dove, tra l'altro  si può scaricare un pdf su quest'opera 

CATTELAN - La  madre sotterrata di Cattelan in realtà è un fachiro
Maurizio, Cattelan ( Italiano, Padova, 1960)

Mother, 1999
La posizione disteso supino evoca la morte, e in questo caso Cattelan rimanda mediante il titolo, alla sepoltura della madre con cui ha avuto un rapporto conflittuale e al cui funerale reale non si è recato, come testimonia Sarah Thornton in 33 Artisti in 3 atti, Feltrinelli. Cattelan ha esposto un fachiro seppellito nella sabbia, in uno spazio espositivo, durante i primi cinque giorni  della Biennale del 99. Il pubblico poteva vederne solo le mani, mentre il resto del corpo era sepolto sotto la sabbia e lui usciva fuori solo ogni cinque ore per mangiare e bere e per provare che si trattava di una azione reale e pericolosa  che lʼartista stava esponendo e non di un trucco: tanta realtà per celebrare un rito che avrebbe avuto bisogno di ben altra cornice. Forse una semplice cappella, una chiesa, i veri spazio del rito.

Insomnia, 

ROBIN RHODE 
Sudafricano, nato nel 1976 a Città del Capo, vive a lavora a Berlino.
Untitled, (Rings), 2006.
Basket Ball
Realizza con le foto una sorta di story board, una successione di fotogrammi:  crea un'illusione mediante la foto, riprendendo giovani e bambini il cui  corpo si flette e si allunga come se stessero giocando con oggetti reali che invece sono disegnati a terra con i gessetti. Disegna, fotografa, poi cancella le linee, scatta una foto, poi cancella di nuovo.
White Wall, 2002

sabato 11 giugno 2016

CORPO ANATOMICO: ARTI INFERIORI

Ascolto:
Erik Satie, Trois Gymnopédies (Ginnastiche per piede) del 1888.
I
III
Vexations, brano composto da trentacinque battute ripetute 840 volte per una durata totale di circa venti ore.

Un giorno Satie, seduto ad un caffè', disse al suo compagno Fernand Léger:
« Sai, bisognerebbe creare della musica d'arredamento, cioè una musica che facesse parte dei rumori dell'ambiente in cui viene diffusa, che ne tenesse conto. Dovrebbe essere melodiosa, in modo da coprire il suono metallico dei coltelli e delle forchette senza pero' cancellarlo completamente, senza imporsi troppo. Riempirebbe i silenzi, a volte imbarazzanti, dei commensali. Risparmierebbe il solito scambio di banalità. Inoltre, neutralizzerebbe i rumori della strada che penetrano indiscretamente dall'esterno.» In Il silenzio non esiste,  Kyle Gann, pag. 58. 

FEMORE  

TIBIA E PERONE 
Articolazione del ginocchio sinistro, visione posteriore 

PIEDE 


MUSCOLI ILIACI

MUSCOLI DELLA COSCIA
ANTERIORI
MUSCOLI DELLA COSCIA
 POSTERIORI (FLESSORI)

MUSCOLI DELLA COSCIA 
MEDIALI (ADDUTTORI)

MUSCOLI ANTERIORI DELLA GAMBA
ESTENSORI
 

MUSCOLI DELLA GAMBA 
FLESSORI 

MUSCOLI DEL PIEDE 

MUSCOLI ARTO INFERIORE 
visione anteriore-mediale- posteriore



 MUSCOLI ARTO INFERIORE 
visione anteriore-laterale - posteriore













martedì 7 giugno 2016

21a CORPO ANATOMICO : IL BACINO

Molti tra i disegni anatomici pubblicati in questo post sono tratti da Anatomia per l'artista di Jenö Barcsay, edizioni Vallardi, la cui ultima edizione è del 1992 e dal Manuale di Anatomia di Sobotta; si intende che le immagini sono qui pubblicate per uso esclusivo di studio e non commerciale.
IL BACINO - 
La principale formazione scheletrica dell'addome è il BACINO O CINGOLO PELVICO, una cavità conoide inclinata in avanti, formata dalle due ossa pari dell'ANCA, il SACRO e il COCCIGE.
Le sue funzioni principali sono : 
- contenere gli organi viscerali;
- ricevere e scaricare il peso della metà superiore del corpo
- scaricare questo peso al suolo attraverso i due arti inferiori. Si suddivide in due parti: il GRANDE BACINO superiore, corrispondente al PROMONTORIO (angolo del sacro con il tratto lombare della COLONNA VERTEBRALE) e il PICCOLO BACINO, che, nel bacino femminile,  forma le pareti ossee di un canale attraverso il quale passa il feto.
Il bacino è la parte scheletrica con maggiori differenze tra uomo e donna: nella donna è più basso e largo, le ossa sono più leggere e sottili, il promontorio più sporgente, lo scavo pelvico più ampio, l'inclinazione dl bacino maggiore, i fori otturati sono triangolari e l'inclinazione del bacino è maggiore .  

ANCA 
Le due ossa dell'anca sono articolate in avanti direttamente tra loro, mediante la SINFISI PUBICA, e posteriormente mediante due DIARTROSI, con le facce laterali del SACRO. Ogni osso iliaco o anca è, fino alla pubertà, formato da tre parti ossee: ILEO, ISCHIO e PUBE, che si saldano per SINOSTOSI in corrispondenza dell'ACETABOLO.

suddivisione delle tre ossa che formano l'anca 
L'ILEO è la porzione più estesa, costituito da una parte laminare, l'ALA e da una parte ristretta, il CORPO, che contribuisce a formare l'acetabolo. Sulla faccia posteriore dell'ALA decorrono due LINEE GLUTEE, una superiore e una inferiore, che dividono tre zone corrispondenti ciascuna all'origine di ciascuno dei tre muscoli glutei.  La FOSSA ILIACA dà origine al muscolo iliaco. Il bordo superiore dell'ALA si chiama CRESTA ILIACA, ed inizia anteriormente con SPINA  ILIACA ANTERIORE SUPERIORE  sotto la quale è la corrispondente SPINA ILIACA ANTERIORE INFERIORE, mentre posteriormente finisce con la SPINA ILIACA SUPERIORE POSTERIORE, sotto la quale è la SPINA ILIACA POSTERIORE INFERIORE. Le FACCE AURICOLARI, mediali, servono per l'articolazione, una DIARTROSI (pressochè immobile) con le facce corrispondenti del SACRO.  ISCHIO E PUBE delimitano un foro detto foro otturato (chiuso infatti da una membrana detta  OTTURATORIA)  che contribuisce al sostegno dei visceri. 

Le articolazioni del bacino (articolazione sacro iliaca e sinfisi pubica) non hanno movimenti notevoli, ma consentono lievi spostamenti che scompongono gli urti a cui è sottoposto.  
A rinforzare tale elasticità sono presenti alcune fondamentali unioni legamentose tra le ossa della piccola e grande pelvi che concorrono a dare stabilità alle articolazioni sacro iliache e a sorreggere i visceri contenuti della pelvi.  
IL LEGAMENTO INGUINALE dalle spine iliache anteriori superiori ai tubercoli pubici 
Il legamento SACRO SPINOSO  dalla faccia anteriore del sacro e coccige  alla spina ischiatica 
il legamento SACROTUBEROSO dalla faccia anteriore di sacro e coccige alla tuberosità ischiatica. 

Legamento inguinale: dalle spine iliache anteriori superiori ai tubercoli pubici





venerdì 3 giugno 2016

TORSI E TORSIONI

Giovanni Anselmo, Torsione, 1968 
IL PASSATEMPO PREFERITO DI MAN RAY 

Man Ray, Le Violon d'Ingres, 1924
 Ingres, La bagnante di Valpinçon, 1808
Nel 1924 Man Ray fotografa la sua modella Kiki de Montparnasse, con dipinta una doppia chiave di violino sulla schiena e con un turbante in testa. Il titolo è un gioco di parole: per il pittore Ingres suonare il violino era il passatempo preferito, ragione per la quale in Francia si usa definire un passatempo il Violon d'Ingres.   La schiena della modella, trasformata in violino, diventa ironicamente metonimia dell'intero corpo della donna Kiki che è il "passatempo preferito" dell'artista Man Ray.
FABIO MAURI SCRIVEVA LE STORIE E LA STORIA SUL PETTO 
INTELLETTUALE, 1975, performance  
Nel 1975 Fabio Mauri, in occasione dell'apertura del Museo di Arte Contemporanea di Bologna, fece proiettare, all'esterno del museo, sulle scale,  il film Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (che sarebbe stato ucciso pochi mesi dopo, nello stesso anno) sulla camicia bianca indossata dal regista, seduto su una sedia. 15 foto di Antonio Masotti documentarono l'evento.
Scriveva Alberto Boatto: "Il film (l’opera) risulta proiettata sul corpo del regista: fa da schermo il torace fasciato dalla camicia bianca. Il torace assume così il valore di specchio, di radiografia della propria soggettività intellettuale, di coscienza”. Il volume troppo alto del sonoro e lo schermo ridotto provocarono disorientamento sul pubblico e sul regista stesso, che durante l'azione assunse un'aria sofferente. Infatti non vedeva il film, ma "sentiva " su di sé ombre e luci in movimento.
Pasolini e Mauri erano amici  di lunga data, avendo fondato insieme nel 1942 a Bologna la rivista "Il Setaccio",  mentre Mauri era stato anche attore nella Medea di Pasolini,  interpretando il Re Pelia. Scriveva Fabio Mauri "Attraverso quel rito intendevo richiamare ad una evidenza: che le forme espressive non erano che significati ‘reali’, nel senso di implicite a l’universo ‘morale’ dell’uomo. Il termine ‘intellettuale’ comprendeva, per me, tale dato.
È un assioma non così elementare come sembra, per gli interlocutori delle varie scuole ‘concettuali’ del tempo. Intendevo ricreare un legame ‘fisico’ tra poesia e mondo fuori della tautologia concettuale, che di fatto lo escludeva, richiamando, pur con diversi mezzi e da provenienze non ‘realiste’, il concetto indispensabile di realtà, che in Pier Paolo Pasolini era stato sempre instancabilmente centrale, mai trasgredito."  Dal sito 
http://www.centrostudipierpaolopasolinicasarsa.it/molteniblog/fabio-mauri-intellettuale-1985-e-vangelo-secondo-matteo-disu-pier-paolo-pasolini/

BRUCE NAUMAN

BOUND TO FAIL 
fa parte della serie ELEVEN COLOR PHOTOGRAPHS, pubblicate nel 1970 da Leo CastelliGallery di New York, realizzate nel  1966/7. Da questa foto, Nauman trae poi un'opera  plastica.

TORSIONI ELLENISTICHE 

DISCOBOLO
Scultura in marmo del 455a.C. , autore Mirone, copia Lancellotti, cm.124 al Museo Palazzo Massimo di Roma

ERCOLE FARNESE
Scultura ellenistica in marmo, copia di originale in bronzo, III sec d.C., altezza cm 332, al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

 LA QUESTIONE DELLA BELLEZZA E BRUTTEZZA DEI TORSI DI COPLANS

JOHN COPLANS (Londra 1920-New York 2003) artista, fotografo, scrittore, curatore e direttore della Art Gallery of the University of California a Irvine, Direttore  del Pasadena Art Museum, e del Akron Art Museum in Ohio, e fu  tra i fondatori di Art Forum. Negli anni 80, a circa sessant'anni, si è fotografato con Polaroid, lavorando   prima da solo e poi con l'aiuto di un assistente, il prorpio corpo nudo, sempre senza la faccia, rendendo impossibile distinguerne l'ìdentità: dalla punta dei piedi, fino alle unghie delle mani.  “I don’t know how it happens, but when I pose for one of these photographs, I become immersed in the past...I am somewhere else, another person, or a woman in another life. At times, I’m in my youth.”  Coplans, John (2002). A Body. New York: powerHouse Books. p. 166. 
Coplans usava una Polaroid con cui poteva immediatamente controllare i risultati e, successivamente,  anche una videocamera per controllare le sue pose come con uno specchio. 

Nelle sue foto il suo corpo è vecchio, lotta contro il taboo dell'età. “I have the feeling that I’m alive, I have a body. I’m seventy years old, and generally the bodies of seventy-year old men look somewhat like my body. Its a neglected subject matter...So, I’m using my body and saying, even though its a seventy year old body, I can make it interesting. This keeps me alive and gives me vitality. Its a kind of process of energizing myself by my belief that the classical tradition of art that we’ve inhereted from the Greeks is a load of bullshit.” Berlind, Robert (Spring 1994). "John Coplans". Art Journal: 33–34.

LE GEOGRAFIE CORPORALI DEI BUSTI DI ELLEN ALTFEST

Ellen Altfest, pittrice realista americana ( New York, 1970) , dipinge con un'ossessiva precisione I dettagli del corpo umano, smaterializzandoli attraverso la creazione di inquadrature frammentarie e attraverso una pittura che sembra microscopicamente concentrata sui dettagli.

LA QUESTIONE DELLA BELLEZZA A BRUTTEZZA DEL TORSO PER MELANIE MANCHOT
Vedi il sito dell'artista http://www.melaniemanchot.net/ 
Shave, video installazione di 75 minuti, a 2 canali 
https://www.youtube.com/watch?v=01vtY5lRFlg
Prima alla  Biennale di Venezia, poi alla Gallerie-m a Bochum, in Germania, poi  al Kassel Film festival this year del 2007.  
La camera gira lentamente intorno a un uomo nudo che si sta facendo fare la barba da un barbiere: questa l'immagine, ingigantita, viene  proiettata su un muro, mentre in un piccolo monitor a parte si vede una ciotola nella quale il rasoio viene continuamente sciacquato. Il monitor diventa la ciotola.





Melanie Manchot , Mother, 1997
Qui la Manchot ( fotografa e artista tedesca che vive a  Londra, nata nel 1961) compie uno studio sui canoni della bellezza femminile, prendendo come oggetto il torso di sua madre seminuda . Intervista a Hester Lacey dell'Indipendent , 21 sttembre 1997: "There have been hundreds of years of paintings that have defined female beauty, but the modern media have taken a certain, overblown and static way of defining it, which is very restrictive - women who are very tall, very young, very thin. It's an impossible image, and quite dangerous. It puts pressure on women of all ages, and men, too, to follow that particular image. I wanted to find another way of looking at beauty." is her mother a beautiful woman? "To me, yes. Very much so. Her beauty to me is also an expression of her strength, life and experience. And when you work with someone so long, you get to know every inch of their body and face and find them even more beautiful."

LE TORSIONI  DI VENERE 

VENERE DI MILO
scultura ellenistica  in marmo di paro del 130 a.C., trovata nel 1820 a Milo; Louvre, Parigi
VENERE de' MEDICI
 scultura ellenistica in marmo,di Cleomene di Apollodoro, fine del I sec a.C; Uffizi, Firenze

VENERE CAPITOLINA
copia romana da originale greco del II secolo a.C. , Musei capitolini, Roma 

VENERE CNIDIA
copia romana della famiglia"Colonna", da Prassitele, da originale marmoreo del 360 a. C.;  Musei Vaticani, Roma

SOLO TORSI DELLE VENERI
Cnidia

Capitolina

Medici

Milo

SIGALIT LANDAU 
(1969, Israele; vive e lavora a Tel Aviv).
Barbet Hula, (Hula Hoop spinato) 2000
Video girato sulla spiaggia di Tel Aviv, dove lei stessa cui "gioca" con un hula hoop realizzato con filo spinato. Il torso della performer diventa un luogo sul quale si incide il filo spinato, oggetto metonimico dell''appropriazione di un territorio, che protegge tanto quanto ferisce.
Dal sito della Strozzina che ha ospitato nel 2005  le opere di Sigalit Landau, dice la performer:  «Un confine è soprattutto e in primo luogo una parola che può essere utilizzata secondo diverse accezioni, in riferimento alla soglia del dolore, al confine dell’essenza, al limite di un disastro, al discrimine tra sanità e pazzia. (…) In un certo senso, i confini sono la pelle dei luoghi e anche una sorta di scorza per la maggior parte delle idee. I confini sono le nostre definizioni. E sono troppo sottili. Non c’è niente da controllare, perché non vediamo mai l’altro lato del confine correttamente» (Sigalit Landau).

IL TORSO COSTRETTO DI  FRIDA 

FRIDA KAHLO (Coyoacàn 1907-Coyoacàn 1954)
Pittrice realista, così si definiva lei stessa: dopo l'evento terribile accadutole a 18 anni in un bus, dove la sua colonna si spezzò in tre parti, dovette subire innumerevoli operazione chirurgiche e fu costretta a stare con un busto ingessato per tutta la vita, seduta o a letto (i suoi genitori le fecero costruire un letto a baldacchino con uno specchio).  Nei suoi dipinti ritrasse continuamente sé stessa e il suo corpo. Si può vedere qui un video con alcuni frammenti della vista dell'artista: https://www.youtube.com/watch?v=ou0EOcpdJm4
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