After A line in Ireland, Richard Long, 1974, 2007 |
After Circles, Ruckreim- 1971, 2007 |
After Dance or Exercise on the Perimeter of a Square, Bruce Nauman, 1967-68, 2007 |
After Encirclement, Valie Export 1976, 2007 |
After Hertford Wash, Washing, Traks, Maintenance, Outside. Mierl Ladreman Ukeles, 1973, 2007 |
After Lean in , Valie Export 1976, 2007 |
After Parallel Stress Oppenheim-1970, 2007 |
After Sculpture II, Justesen-1969, 2007 |
Nel 2007 , durante una residenza al Programma Sharjah Biennial Artist in Residence and supportato dal London College of Communication and dalla Paula Cooper Gallery di New York, ha realizzato il progetto Body Techniques, una serie di 8 fotografie, con cui riattualizza, decontestualizzandole, in luoghi di costruzione di grattacieli futuristici di Dubai e di Sharja, alcune performances famose degli anni 70: Richard Long, Bruce Nauman, Mierle Laderman Ukeles, Dennis Oppenheim e Valie Export.
DENNIS OPPENHEIM
Dennis Oppenheim, artista statunitense, ( Electric city, 1938- New York, 2011)
Parallel Stress, 1970
Nel Maggio 1970 Oppenheim realizza a New York State due azioni che, fotografate da Joshua Kalin, restano, sotto forma di documentazione, nel lavoro omonimo, che include foto e relazione scritta a macchina. Nella prima azione Oppenheim tendeva il suo corpo tra blocchi di cemento, cercando di mantenere l'orizzontale per circa dieci minuti, e la foto fu scatatta quando il corpo stava per collassare. La seconda foto, incollata nel documento sotto alla prima, mostra il corpo di Oppenheim teso in un avvallamento tra due cumuli di terra a Long Island.
Dice lo stesso artista, citato nel sito della Tate Gallery:
"outdoor works demanded a dialogue with time in ways that art had not done before. They were a strenuous departure from the traditional art settings and contexts. Unfortunately, the work quickly became postured, a recycling of abstract sculptural idiom ... I chose a course, a diabolical act, to circumvent it. I found this other agitation, the body, and I felt that unless I have myself the chance to pursue it, I was going to be forever disappointed. I couldn’t help but stretch myself into it ... I started a dialogue between ‘land wounds’ and scars on my body ... Then in 1969, I got video equipment, and I began to record activities. Earth Art quickly evolved into Body and Performance Art for me."
Dennis Oppenheim, Reading Position For A Second Degree Burn , 1970
Posizione di lettura per ustione di secondo grado: qui Oppenheim "legge" per cinque ore un manuale, finchè il suo corpo non si ustiona e la foto rimane come documento dell'azione.
YNKA SHONIBARE - Astronauti in abiti coloniali nuotano in un utero spaziale
Ynka Shonibare ( Nigeriano, nato a Londra, 1962)
Lʼartista utilizza, con il gesto occidentale del ready made, tessuti africani popolari per interrogarsi sulla rappresentazione stereotipata dellʼarte e della cultura africana:realizza vestiti con stoffe originarie dellʼIndonesia e poi esportate in Africa nellʼOttocento attraverso il commercio olandese, e Inglese. Crea dunque una rete di referenze storiche, su cui porsi delle domande.
Vacation, 2000 , rappresenta una famiglia vestita da astronauti, che esplora territori sconosciuti. Tutti vestiti con abiti coloniali, fluttuano distesi nello spazio.
Lʼartista utilizza, con il gesto occidentale del ready made, tessuti africani popolari per interrogarsi sulla rappresentazione stereotipata dellʼarte e della cultura africana:realizza vestiti con stoffe originarie dellʼIndonesia e poi esportate in Africa nellʼOttocento attraverso il commercio olandese, e Inglese. Crea dunque una rete di referenze storiche, su cui porsi delle domande.
Vacation, 2000 , rappresenta una famiglia vestita da astronauti, che esplora territori sconosciuti. Tutti vestiti con abiti coloniali, fluttuano distesi nello spazio.
PAVEL ALTHAMER - Un enorme autoritratto all'elio di un polacco sospeso in cielo
Pavel Althamer è uno scultore polacco, nato nel 1967.
Nel 2007 ha realizzato One of Many (Uno di tanti), la sua prima grande mostra in Italia, nella Palazzina Appiani del Parco Sempione a Milano, con una selezione unica delle sue sculture figurative, tutte incentrate sul tema del ritratto. Tutti i giorni, per tutta l’intera durata della mostra un autoritratto ingigantito dell’artista, la scultura Balloon (Pallone, 2007)– un pallone aerostatico gonfiato con elio lungo oltre venti metri – si innalzava nel cielo, disteso galleggiante nell'aria, offrendo un autoritratto nudo e sospeso di Pavel al giudizio dei passanti.
Nel 2007 ha realizzato One of Many (Uno di tanti), la sua prima grande mostra in Italia, nella Palazzina Appiani del Parco Sempione a Milano, con una selezione unica delle sue sculture figurative, tutte incentrate sul tema del ritratto. Tutti i giorni, per tutta l’intera durata della mostra un autoritratto ingigantito dell’artista, la scultura Balloon (Pallone, 2007)– un pallone aerostatico gonfiato con elio lungo oltre venti metri – si innalzava nel cielo, disteso galleggiante nell'aria, offrendo un autoritratto nudo e sospeso di Pavel al giudizio dei passanti.
CHARLES RAY - I SUOI corpi vivi e senza vita
https://www.charlesraysculpture.com/
Plank Pieces,Charles Ray, ( Americano, Chicago, 1943), 1973 usa il suo corpo come se fosse un manichino senza vita, per realizzare queste Opere -Tavola
Steel Human Body, 1981-85, Una serie di sculture realizzate con il corpo e con acciaio dipinto
Negli anni 90 inizia a lavorare con manichini e pupazzi:
Negli anni 90 inizia a lavorare con manichini e pupazzi:
Oh Charley Charley, 1992: i manichini per lui sono come statue greche, idealizzate, ma con il suo corpo derealizzato. Si veda il suo sito, dove, tra l'altro si può scaricare un pdf su quest'opera
Maurizio, Cattelan ( Italiano, Padova, 1960)
Mother, 1999
La posizione disteso supino evoca la morte, e in questo caso Cattelan rimanda mediante il titolo, alla sepoltura della madre con cui ha avuto un rapporto conflittuale e al cui funerale reale non si è recato, come testimonia Sarah Thornton in 33 Artisti in 3 atti, Feltrinelli. Cattelan ha esposto un fachiro seppellito nella sabbia, in uno spazio espositivo, durante i primi cinque giorni della Biennale del 99. Il pubblico poteva vederne solo le mani, mentre il resto del corpo era sepolto sotto la sabbia e lui usciva fuori solo ogni cinque ore per mangiare e bere e per provare che si trattava di una azione reale e pericolosa che lʼartista stava esponendo e non di un trucco: tanta realtà per celebrare un rito che avrebbe avuto bisogno di ben altra cornice. Forse una semplice cappella, una chiesa, i veri spazio del rito.
Insomnia,
ROBIN RHODE
Sudafricano, nato nel 1976 a Città del Capo, vive a lavora a Berlino.
Untitled, (Rings), 2006.
Realizza con le foto una sorta di story board, una successione di fotogrammi: crea un'illusione mediante la foto, riprendendo giovani e bambini il cui corpo si flette e si allunga come se stessero giocando con oggetti reali che invece sono disegnati a terra con i gessetti. Disegna, fotografa, poi cancella le linee, scatta una foto, poi cancella di nuovo.
Untitled, (Rings), 2006.
Basket Ball |
White Wall, 2002 |